Regia Natale Filice; con Mario Massaro, Alessandro D'Acrissa;
costumi Rosalba Catte; sonrizzazioni Alessandro Giannace; grafica Gianpaolo Palumbo;
costumi Rosalba Catte; sonrizzazioni Alessandro Giannace; grafica Gianpaolo Palumbo;
piu' profonda compenetrazione. Da una parte l’idea dell’inesorabile, del filo che sta per essere tagliato, del muro oscuro, che sostituisce una impossibile e dimenticata metafisica; dall’altra il fardello della vita quotidiana che, a dispetto delle sue apparenze, nasconde trabocchetti e baratri nei quali la coscienza rischia di perdersi per sempre. I due elementi risultano attrarsi e respingersi, attraverso una logica che sfugge: l’uomo malato di epitelioma e il brillante avvocato non sono banalmente le due facce di una stessa medaglia, ma si guardano da lontano studiando uno le mosse dell’altro, pianificando strategie, cancellando di volta in volta, interi pezzi di universo.
La falsa riga del treno costituisce il filo conduttore piu' appariscente tra la carriola e l’uomo dal fiore in bocca. Ci sono, a guardar bene, elementi meno appariscenti, capaci, pero', di una